Libro vero e vero tempio

C’è chi legge il libro scritto dagli umani e ne deriva verità immutabili, senza volerne leggere le innumerevoli contraddizioni,  invece di voler leggere il vero libro della Creazione: il mondo concreto in cui nasciamo.

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Se una volontà di un Creatore fosse scritta, credo che sarebbe stata scritta sulle pagine di un  libro che non si distrugge.

Non  inciso da mani, non raccolta di parole umane, ma un libro di materia vivente, sempre in mutamento.

Il nostro mondo è il Libro vivente, la più vera descrizione di quanto, di magnifico e terribile,  si contiene in questo mondo.

Ogni altro libro, diventa inutile se non contempla tutto ciò che l’umano comprende del mondo e di sé.

Correspondances

La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L’homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l’observent avec des regards familiers.

Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.

II est des parfums frais comme des chairs d’enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
— Et d’autres, corrompus, riches et triomphants,

Ayant l’expansion des choses infinies,
Comme l’ambre, le musc, le benjoin et l’encens,
Qui chantent les transports de l’esprit et des sens.

Charles Baudelaire

Da I fiori del male, Les Fleurs Du Mal, 1857

Corrispondenze

 

La Natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che sono vivi,
una foresta di simboli che l’uomo
attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari.

Come echi che a lungo e da lontano
tendono a un’unità profonda e buia
grande come le tenebre o la luce
i suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.

Profumi freschi come la pelle d’un bambino
vellutati come l’oboe e verdi come i prati,
altri d’una corrotta, trionfante ricchezza

che tende a propagarsi senza fine- così
l’ambra e il muschio, l’incenso e il benzoino
a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi

vivere l’intersessualità di un* figli*

Condivido qui  l’esperienza di ieri sera per l’incontro fiorentino del collettivo Libere Tutte con la specificità dell’intersessualità con la presenza di intersexioni.

devo dire che sono andato pensando di sapere cosa mi aspettava dato che conosco da tempo Michela e Alessandro di intersexioni e ho avuto da loro il racconto e le spiegazioni sui temi intersex e anche ho assistito a altri interventi sul tema come all’evento Liberazione Generale 1 di Firenze l’anno scorso.
quando sono arrivato anche un po’ in ritardo per il lavoro che ho dovuto fare ieri, si era già iniziata la discussione e stava parlando una donna, mamma di una bambina intersex di 4 anni.
Il suo intervento mi ha lasciato totalmente spiazzato e mi sono immedesimato in lei, nell’interazione con la piccola, con i bambini ai giardini, con i genitori dei bambini e dei compagni.
la piccola Mxxxxxxxxa che evidentemente è stata assegnata al genere femminile ( di solito per prassi si fa così ) presenta a quanto ho capito anche caratteri sessuali maschili esterni, e non si sa bene come evolverà la sua identità, la mamma cerca di vestirla più neutra possibile ma ovviamente ha un nome femminile e le persone quando la vedono la prima cosa che chiedono è se sia un maschio, e la bimba inizia a porre la questione alla mamma “mamma ma io sono un maschio o una femmina?”.
Ho sentito su di me il peso che questa situazione porta, come l’attribuzione del genere sia un marchio per la nostra persona, come in base al genere che ti viene riconosciuto chi si pone di fronte a te entra in relazione in un modo piuttosto che in un altro, come sia un assunto fondamentale dovere essere identificato col genere per la società e per poter avere un approccio relazionale al mondo. ho sentito tutta la difficoltà di questa mamma che cerca di trovare la strada per spezzare la barriera della necessità di identificazione del genere per sua figlia con grande difficoltà, una battaglia contro il mondo.
Avere questo riporto, la visibilità di persone intersessuali che sviluppano questa loro “natura” che tipicamente  viene considerata anormale/anomala e quindi patologizzata e medicalizzata a forza, quando poi si scopre da adulti che il gioco dell’identità di genere non è strettamente ed univocamente legato alla somministrazione di ormoni che possono addomesticare la “natura” di queste persone.. come ci racconta Alessandro che fino a 17 anni ha vissuto come ragazza e poi ha interrotto la somministrazione di farmaci che gli venivano somministrati dalla nascita, per diventare l’uomo e la persona completa che è oggi.
Sentivo la necessità di condividervi questo, a volte si fa tanta teoria e teorizzazione, ma quando si tocca dal vivo e ci si immedesima sulla situazione e si conoscono le persone che vivono queste situazioni, si capisce come sia una impresa difficile vivere nel quotidiano questa dimensione.

Fabrizio

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http://www.intersexioni.it/category/intersex-2/

 

Scientifico

Quello che provo stringendo il tuo corpo a me

è un precipizio di emozioni,

di battiti,

di palpitazioni

che pervade il mio corpo e la mia anima.

 

Il mondo scientifico lo chiama orientamento sessuale..

noi qui lo chiamiamo semplicemente amore.

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tutti i battiti del Quore