Ci sono delle cose che ti tieni dentro e che non puoi dire, non le puoi esprimere ad altri, hai delle remore persino ad esprimere te stesso, da quanto ti sembrano strane. Questo balzo del cuore che ti viene quando vedi un ragazzo, quella grande eccitazione che ti prende quando vedi un uomo con stivali da cowboy o con uniforme da equitazione con stivali.. lo senti e ne sei consapevole, ma non lo puoi raccontare perché nessuno intorno a te ne parla e lo racconta, anzi..
Scopri poi da grande ricercando “stivali” su internet, che esiste un mondo che condivide questa dimensione, ma ormai non lo puoi raggiungere. Ti sei detto: tu hai un’altra cosa da compiere per te, hai scelto che avrai una famiglia, questa è la cosa che importa il resto è solo un’immaginazione, tu vuoi un figlio, hai scelto altro !
.. ma poi questo sogno della famiglia crolla un bel giorno ti ritrovi con dei frammenti di te, ma ti manca di ritrovare il quadro: te dove stai in che punto sei rimasto? Da che punto riprendi la tua vita adesso che è una figlia di 3 anni che ha bisogno di te? E lei oggi è la tua stessa vita perché quando lei nata sei rinato anche te al mondo.
Allora quella bimba diventa un punto fermo la prima priorità del tuo mondo.
Te ci sei e sai che anche i tuoi bisogni sono importanti perché hai bisogno di stare bene e di avere una vita tua perché lei possa essere felice. Ma quell’ideale che senti che ti abita dentro e che vorresti vivere, non è compatibile con quello che sono i tuoi doveri oggi di padre, di padre separato..
Poi la figlia cresce, le tue relazioni cambiano si evolvono, hai più libertà ma la responsabilità resta sempre alta, però inizi a respirare e trovi per caso una persona con cui iniziare a condividere molto di più rispetto a quanto avevi fatto con i precedenti compagni.. incomincia a vivere un mondo che hai sempre sognato e che non ti è mai appartenuto e che forse un po’ ti spaventava anche.
E allora, quando poi le tue responsabilità diminuiscono e i tuoi spazi di azione aumentano, ti prendi questa libertà di metterti in gioco e di provare una gara, per essere rappresentante di quel mondo, quella immagine di te che hai desiderato di essere da tanto tempo..
Sì, può proprio capitare che te che eri quel bambino che non poteva avere e che non poteva accettarsi e che non sarebbe mai riuscito a essere quella cosa grande che sentivi dentro, ti ritrovi ad essere proprio quello che un tempo non avresti mai immaginato..
Mr Leather Italia possibile? Eh sì è proprio possibile, ho investito su di me e ho cercato di essere una persona libera e finalmente oggi posso essere liberamente me stesso…
Ecco allora che questa gara diventa un’occasione di affermare la mia identità, le mie identità pienamente.. artista babbo ingegnere compagno e anche feticista leatherman. “Si dai babbo, davvero puoi fare questa gara e vincere ? Troppo ganzo !” – “Diglielo Lavinia a tuo babbo di gareggiare!!”
Ecco oggi che sono riuscito a potermi rappresentare pienamente non solo nella sfera privata Ma anche in quella pubblica mi sento una persona completa, più compiuta più apposto.. sfilare al Pride con il gruppo del Leather Club Roma e con accanto Rete genitori Rainbow è stata un’emozione, mi sono sentito completo per la prima volta di tanti pride a cui ho partecipato, finalmente potevo essere pienamente me stesso, genitore e leatherman..
E ora l’occasione di portare questa mia avventura fino al livello più alto all’international Mr leather di Chicago a maggio, in rappresentanza della comunità leather italiana, ma come posso fare il leatherman e il Mr Leather Italia senza tenere conto della mia identità di genitore, della mia storia di ragazzo che non poteva accettarsi e poi di attivista per i diritti lgbtqia, che che mi aveva dato lo stimolo per andare lì e vincere ?
E così ho chiesto al direttivo di Rete Genitori Rainbow di poter uscire a Chicago sul palco come Genitori Rainbow, insieme ai simboli dei nostri club Leather & Fetish e mi è stato risposto di sì..
Ecco quindi che questo progetto fotografico che racconta una passeggiata in centro con mia figlia e il mio compagno, che è diventato un’occasione per fare qualcosa per rendere più visibile la nostra condizione le nostre diverse condizioni, farle vedere nella loro normalità nella loro quotidianità nel nostro divertimento nella nostra complicità e anche nel pieno della mia identità.
Spero che questa corsa dell’International Mr Leather non sembri soltanto una stranezza, una velleità, un essersi montato la testa o pretendere di essere chissà chi, che proprio non sono .. Andrò in quella faticosissima gara perché potrò lì portare me stesso pienamente, portare la mia difficoltà e la mia recuperata serenità e realizzazione di oggi: se non fossi stato quel ragazzo che non poteva accettarsi, non sarei stato padre forse e sicuramente non sarei stato Mr Leather Italia oggi, quindi mi sento oggi di potermi spendere per questo messaggio che credo ci accomuni: anche se non siamo stati un tempo noi stessi, la possibilità di recuperare l’abbiamo e l’avremo sempre.
E per me anche questo, oggi, non voglio che sia un punto di arrivo ma un punto di partenza, una nuova esperienza da tenermi nello zaino, per poter combinare qualcosa di meglio e qualcosa di nuovo anche domani e nei prossimi miei anni.
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