C’è chi legge il libro scritto dagli umani e ne deriva verità immutabili, senza volerne leggere le innumerevoli contraddizioni, invece di voler leggere il vero libro della Creazione: il mondo concreto in cui nasciamo.
Se una volontà di un Creatore fosse scritta, credo che sarebbe stata scritta sulle pagine di un libro che non si distrugge.
Non inciso da mani, non raccolta di parole umane, ma un libro di materia vivente, sempre in mutamento.
Il nostro mondo è il Libro vivente, la più vera descrizione di quanto, di magnifico e terribile, si contiene in questo mondo.
Ogni altro libro, diventa inutile se non contempla tutto ciò che l’umano comprende del mondo e di sé.
Correspondances
La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L’homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l’observent avec des regards familiers.
Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.
II est des parfums frais comme des chairs d’enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
— Et d’autres, corrompus, riches et triomphants,
Ayant l’expansion des choses infinies,
Comme l’ambre, le musc, le benjoin et l’encens,
Qui chantent les transports de l’esprit et des sens.
Charles Baudelaire
Da I fiori del male, Les Fleurs Du Mal, 1857
Corrispondenze
La Natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che sono vivi,
una foresta di simboli che l’uomo
attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari.
Come echi che a lungo e da lontano
tendono a un’unità profonda e buia
grande come le tenebre o la luce
i suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.
Profumi freschi come la pelle d’un bambino
vellutati come l’oboe e verdi come i prati,
altri d’una corrotta, trionfante ricchezza
che tende a propagarsi senza fine- così
l’ambra e il muschio, l’incenso e il benzoino
a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi